Bambini

Se l’esecuzione della vaccinazione è sicuramente raccomandata nei bambini che presentino delle condizioni cliniche che comportano un aumento del rischio di complicazioni, non vi è al momento accordo fra  gli esperti sull’opportunità di inserire fra le categorie da vaccinare in via prioritaria anche i  bambini sani. La ragione di questa incertezza è riconducibile in primo luogo al fatto che non sono per il momento disponibili studi clinici controllati che ne dimostrino l’efficacia.

Questa differenza di posizioni si traduce in un diverso atteggiamento da parte delle autorità sanitarie dei diversi paesi. Così per esempio negli Stati Uniti, in Canada e in un piccolo numero di paesi europei (Gran Bretagna, Finlandia, Ungheria e Malta) è attualmente raccomandata la vaccinazione dei bambini sani di età compresa tra 6 e 24 mesi (o fino a 5 anni), anche se per il momento non sono disponibili dati sufficienti a valutarne l’impatto.  Nel nostro paese l’orientamento è quello di riservare la vaccinazione ai bambini a “rischio”. Questo non vuol dire che vi siano controindicazioni a vaccinare i bambini “sani” di età superiore a 6 mesi per i quali valgono le stesse regole (in termini di dosaggio e di numero di dosi) applicate nei bambini appartenenti ai gruppi a rischio.