I sintomi dell'influenza

Come si manifesta l'influenza

Il virus raggiunge le vie aeree e aggredisce inizialmente le cellule dell’epitelio che rivestono il primo tratto dell’apparato respiratorio: il virus riesce a penetrare all’interno delle cellule dove inizia a replicarsi. Nell’arco di poche ore (4-6) la riproduzione virale è completa; a questo punto la cellula aggredita si rompe consentendo ai virus in esse moltiplicatisi di uscire, diffondersi e infettare altre cellule. L’infezione tende ad autolimitarsi e a risolversi nell’arco di alcuni giorni, anche grazie all’intervento dell’apparato di difesa dell’organismo, il sistema immunitario. In questa fase l’organismo provvede a riparare di danni subiti dall’epitelio che riveste le vie aeree ripristinando una condizione di normalità. Ovviamente nei pazienti che già soffrono di malattie respiratorie croniche o di altre patologie croniche che condizionano negativamente lo stato di salute i processi riparativi sono più difficili ed è questa la ragione per cui questi individui sono più esposti al rischio di andare incontro a complicazioni dell’influenza. 

Dopo il contatto col virus l’incubazione è in genere abbastanza breve (circa 24-48 ore) dopo di che l’influenza si presenta con una serie di manifestazioni che esordiscono in modo estremamente brusco e che sono rappresentate dalla febbre, da sintomi a carico delle vie respiratorie e da manifestazioni generali, a carico dell’intero organismo. La febbre si presenta improvvisamente ed è in genere alta, con puntate anche fino a 39-40°C, accompagnata da dolori ossei e muscolari diffusi. Spesso sono presenti altri sintomi come cefalea, dolore dietro agli occhi, fastidio all’esposizione alla luce (fotofobia), inappetenza e intenso malessere generale

L’apparato respiratorio è sempre interessato: sono presenti tosse scarsamente produttiva, mal di gola e talvolta rinorrea con senso di naso chiuso.

L’episodio dura per circa 3-4 giorni, potendo tuttavia prolungarsi per una/due settimane. La vera sindrome influenzale non presenta sintomi a carico dell’apparato gastrointestinale (in questi casi si tratta di forme provocate da virus simil-influenzali)

 

Le possibili complicanze dell'influenza

Sebbene anche nel soggetto sano l’influenza possa raramente dare luogoa complicazioni, in genere queste si manifestano nelle popolazioni a rischio, rappresentate in particolare dai soggetti anziani, oltre che dai pazienti con malattie croniche, dalle donne in gravidanza e dai bambini molto piccoli, di età inferiore a 1 anno.

Fra le complicazioni più frequenti vi sono quelle respiratorie, quali sinusiti, otiti, bronchiti e, soprattutto, polmoniti. Queste ultime possono essere provocate direttamente dal virus o possono essere dovute a un’infezione batterica sovrapposta. L’evoluzione verso la polmonite virale è caratterizzata da febbre persistente, difficoltà di respiro (dispnea) e tosse secca con poco catarro. Per fortuna raramente, l’infezione può evolvere verso una polmonite emorragica diffusa, complicazione che può colpire soprattutto i pazienti con malattie cardiovascolari preesistenti.
La polmonite batterica rappresenta la complicazione in assoluto più frequente: tende a comparire in una fase più tardiva, quando i sintomi influenzali hanno già iniziato a regredire. La sua comparsa è favorita dal fatto che, a causa dell’influenza, il meccanismo di difesa dell’apparato respiratorio (apparato mucociliare) è compromesso. Dopo un miglioramento del quadro clinico, si ha la ricomparsa di febbre, l’aumento delle secrezioni con comparsa di un escreato muco purolento e di tosse produttiva.  Una complicazione più rara che colpisce soprattutto bambini e ragazzi sotto i 16 anni è la sindrome di Reye. Questa complicazione, caratterizzata da una sofferenza del cervello (encefalopatia), si presenta con sintomi di interessamento del sistema nervoso (sonnolenza, alterazione della coscienza) e alterazione della funzionalità epatica. Talvolta questa complicazione può essere letale. 

Sono ad alto rischio di sviluppare complicazioni dell’influenza:

 

Le categorie maggiormente a rischio