Quando si può parlare di influenza e quando di forme para-influenzali?

03-11-2015
Nei mesi di circolazione dei virus responsabili delle infezioni della alte vie respiratorie (da Ottobre a Marzo) ogni medico di medicina generale visita in media 1200-1300 pazienti: per circa un decimo di queste consultazioni la sua presenza è richiesta per una forma influenzale. I casi in realtà sono molti di più se si considera che solo la metà dei pazienti con un’infezione delle alte vie respiratorie si rivolge al medico; tutti gli altri affrontano il problema ricorrendo all’automedicazione. È perciò importante, soprattutto per chi non  richiede l’intervento diretto del sanitario, ma lo consulta solo telefonicamente o fa riferimento al farmacista, che sappia distinguere le forme più lievi, come il raffreddore, da quelle più impegnative.
L’influenza vera può essere distinta dalle altre patologie per la contemporanea presenza di un sintomo respiratorio, come la tosse o di  uno sistemico come  la sensazione di bastonatura, nonché dalla presenza di febbre. Quando i 3 sintomi coesistono nel periodo in cui il virus è in circolazione, abbiamo buone probabilità di trovarci di fronte a un’influenza, con una sensibilità del 75%. Questi sono gli stessi criteri su cui si basano i medici sentinella appartenenti alla rete influnet per segnalare un caso. Quando invece si è in presenza di soli due sintomi, quali mal di gola e dolori diffusi, e in assenza di febbre, ci troviamo di fronte a una cosiddetta infezione delle alte vie aeree di tipo indifferenziato che può essere provocata da uno degli innumerevoli virus responsabili di questi quadri clinici, esclusi quelli influenzali.
In questo caso si può ricorrere a farmaci sintomatici con il consiglio del medico e il farmacista.

Le categorie maggiormente a rischio